PESCIA (Pistoia) – Sono arrivati da tutta la Toscana, gli indignati per i fatti di Pescia dove un 27enne ha seviziato a morte un cagnolino filmando tutto per poi postare sui social quelle immagini drammatiche. Pare che il suo movente – giacché non c’è motivo che giustifichi torture e orrore su nessun essere vivente – fossero dissidi con la famiglia della ex fidanzata.
E oggi, a Pescia, il Comune aveva chiamato a raccolta i cittadini per manifestare contro la violenza sugli animali. Sono arrivati da tutta la Toscana, si diceva, al ritrovo delle 15 al Parco Fluviale del capoluogo della Valdinievole, in provincia di Pistoia. I cittadini sono scesi in strada alla spicciolata, ognuno col batticuore di essere in sparuta compagnia.
Ma poi invece no: si sono radunati in tanti con pettorine, palloncini, striscioni. Sono calati dalle Apuane e saliti dalla Maremma, hanno percorso le vie dal Mugello e poi, tutti insieme, sono arrivati a Pescia per dire NO. NO alla violenza sugli animali, NO alla tolleranza verso questi autentici delitti, NO a quello che la presidente nazionale della LNDC ha definito “olocausto“.
Proprio LNDC, così come molte altre associazioni animaliste territoriali, ha annunciato che sarà parte civile in un eventuale provvedimento giudiziario a carico dell’aguzzino, davanti alla cui abitazione proseguono i presidi di protesta e la conseguente interposizione delle forze dell’ordine. La PETizione su change.org in questo istante (le 17.15 del 29 ottobre 2016) ha raccolto 88.562 firme. Qualazampa.news c’è. Con un pensiero: altra violenza non renderà giustizia al cagnolino martoriato e straziato. NO alla violenza sempre.