Il team della Rescue Ink
Il team della Rescue Ink

NEW YORK (USA) – Grossi, tatuati, barbe da duri, fisicaccio da buttafuori, sguardi da far rattrappire i più temerari, vestiti pelle e borchie: insomma, a bordo delle loro Harley Davidson questi qui sembrano tipi cattivi. Moooolto cattivi.

E invece no, nemmeno per sogno: sono quelli della Rescue Ink, la banda di motociclisti che fa gang, sì è vero ma no profit, e solo a buon fine per andare in soccorso degli animali maltrattati di New York. Le maniere forti al bisogno le usano, ammettiamolo, ma sono pronti a giurare di rimanere entro i limiti di legge. Fatto sta che di animali ne salvano e parecchi, con particolare specializzazione nel liberare i cani usati per i combattimenti clandestini, spesso allevati proprio per l’arena o, in molti casi, sottratti ai loro proprietari. Che questi otto riders non siano mammolette si è capito, e la preparazione ce l’hanno dato che sono ex vigili del fuoco, culturisti, meccanici e buttafuori, personale militare.

Ultimamente, però, sulla loro attività si sono allungate ombre di tentazioni personali sulle donazioni ricevute dalla ong e pare che, per colpa di un paio del gruppo, l’intero team sia sul punto di gettare la bandana o addirittura lo abbia già fatto. Peccato.

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