MODENA – Cappuccetto Rosso? Nei boschi dell’Emilia Romagna, oggi, ha paura del cane più che del lupo. L’allarme è lanciato da Piero Francesco Milani, responsabile del Centro Fauna Selvatica Il Pettirosso di Modena, e al momento riguarda in particolare la zona boschiva di Ospitaletto di Marano sul Panaro e cani che non sono randagi – no no – sono conosciuti e di proprietà di persone della zona che, però, li lasciano incustoditi. E loro, da bravi cani, nel bosco fanno i cani: predano.
L’ultimo episodio riguarda un capriolo attaccato da due cani, un rottweiler e un meticcio, che si sono avventati contro la bestiola per poi essere allontanati da persone che avevano assistito alla scena. Il capriolo è stato accompagnato al Centro Il Pettirosso per le cure, ma non sarebbe certo il primo animale soccorso per identiche aggressioni in vari comuni della provincia di Modena.
I testimoni di queste “predazioni” da parte di cani di proprietà, spiega Milani, hanno fatto denuncia, fornendo “tante indicazioni che potrebbero portare alla punibilità di un proprietario“. Il timore è che le segnalazioni, finora senza esito, non siano sufficienti a evitare non solo nuove aggressioni ai danni di animali, ma anche di bambini a spasso nei boschi con le loro famiglie.
“Forse non ci ricordiamo che in Sicilia un bambino è stato dilaniato da alcuni cani nonostante le tante segnalazioni delle persone che indicavano la pericolosità della cosa”. L’auspicio di Milani è che questi episodi non vengano sottovalutati e che si individuino e sanzionino coloro che non custodiscono a dovere i loro cani. Perché il problema, asserisce Milani, “non sono i cani, che fanno quello che gli detta l’istinto, ma quei proprietari non curanti delle leggi vigenti“.