I cani del rifugio ENPA di Ponzano che hanno operato nel carcere minorile di Treviso
I cani del rifugio ENPA di Ponzano che hanno operato nel carcere minorile di Treviso

TREVISO / SCANDICCI (Firenze) – Per i detenuti delle strutture ‘leggere’ di Treviso e Scandicci, alle porte di Firenze, l’estate è trascorsa sotto il Segno di Fido. Così si chiama infatti l’associazione che, all’interno dell’istituto di pena di Solliccianino a Scandicci, dal luglio scorso ha dato vita a un progetto di educazione cinofila per i detenuti riscuotendo un successo tale da dover attivare una seconda sessione agostana. Ventuno, in tutto, i detenuti che hanno preso parte al progetto. Molti di loro si sono già prenotati per i corsi di secondo livello previsti per l’inverno.

Forse all’insaputa l’uno dell’altro, un percorso parallelo si è svolto a Treviso, nel carcere minorile, con il concorso di varie associazioni tra cui Il cane istruito e professionisti esperti, oltre che dei cani del rifugio ENPA di Ponzano. Cagnolini senza famiglia che si sono prestati a fare esercizio con i ragazzi del carcere per aprire loro, un domani e fuori dall’istituto di pena, una possibile via professionale da educatori cinofili.

E se a Treviso hanno zampettato fin dietro le sbarre Claude, Lou, Davidson e Charles, a Scandicci è stato Apus, un flat coated retriever di cinque anni, a far da tramite con la vita dietro le sbarre insieme alla sua conduttrice Elisa, la sua partner nelle attività assistite con animali.

La lettera di fine corso di uno dei ragazzi di Solliccianino, coi ringraziamenti a Apus
La lettera di fine corso di uno dei ragazzi di Solliccianino, coi ringraziamenti a Apus
La locandina del progetto fiorentino
La locandina del progetto fiorentino

 

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