Ti sei perso la I parte? Clicca qui!
ROMA – Ora, dal Dossier Randagismo 2016 della Lav, che analizza i dati forniti e relativi agli anni 2014 e 2015, e comparando quelli del 2015 con i dati del 2006 – diffusi dal Ministero della Salute nel 2008 – emerge un quadro definito per punti:
- il fenomeno del randagismo è apparentemente in flessione (-22,40% i cani presenti nei canili dal 2006 al 2015), ma con delle discrepanze tra nord e centro-sud, dove il numero dei cani detenuti nei canili è ancora molto alto e dove a questo numero si somma quello degli animali vaganti sul territorio, la cui riproduzione è spesso incontrollata
- aumentano i canili sanitari e quelli rifugio (+24), si passa dalle 959 strutture del 2006 alle 983 del 2015
- il rapporto tra popolazione residente e cani detenuti nei rifugi è maggiore al sud (in testa Sardegna, Puglia, Campania e Basilicata)
- il costo per la cura dei cani presenti nei canili italiani nel 2015 sfiora i 118 milioni di euro, dato calcolato al ribasso, sulla base delle sole amministrazioni che hanno risposto alla LAV. Una cifra che moltiplicata per sette anni, tempo medio della permanenza in canile di un cane in assenza di adozione, supera gli 825 milioni di euro
- le adozioni registrano una leggera flessione nel corso dell’ultimo anno (-1,3%): da 33.202 cani adottati nel 2014 a 32.764 cani nel 2015
- nel 2015 sono stati sterilizzati soltanto 26.044 cani
(continua domattina…)