LANCIANO (Chieti) – Per i cani abbaiare è un (sacrosanto) diritto. E’ quanto chiarisce una sentenza del Tribunale di Lanciano: il latrato degli amici a quattro zampe non può essere impedito ma rappresenta un vero e proprio diritto. Specie quando qualcuno o qualcosa si avvicina al loro territorio.
Attenzione però: secondo la sentenza, illustra il portale di informazione giuridica studiocataldi.it, i proprietari degli animali debbono fare in modo che i rumori non superino le soglie della normale tollerabilità. Insomma – si legge sul portale – se il normale abbaio di un cane in genere non disturba nessuno, se questo diventa “patologico” e troppo molesto, allora è necessario intervenire. I proprietari dell’animale devono fare di tutto, compreso il ricorso a metodi di educazione dell’animale e devono individuare ed eliminare le cause che lo portano ad abbaiare.
A volte il cane abbaia per attirare l’attenzione dei proprietari che lo lasciano troppo tempo da solo, oppure perché ha fame. Può anche abbaiare per paura o perché ha svolto un insufficiente esercizio fisico e attraverso l’abbaio sfoga l’energia repressa. Insomma il più delle volte l’abbaiare eccessivo è riconducibile alla condotta dei proprietari, chiarisce l’avvocato Valeria Zeppilli.
Cosa accade dunque se non si corre ai ripari e l’abbaio disturba la quiete e il riposo delle persone? Oltre al rischio di una condanna per il risarcimento civile potrebbero esserci anche conseguenze penali. La legga parla chiaro: l’articolo 844 del codice civile vieta le immissioni di rumore che superano la normale tollerabilità, mentre l’articolo 659 del codice penale che sanziona il disturbo della quiete pubblica.