ROMA – Solo nella scorsa settimana, abbiamo dovuto dare notizia di ben tre denunce per maltrattamento di cani tra cui una dovuta al loro sfruttamento per l’accattonaggio nel pieno centro di Roma. Casi che si ripetono, diffusi su tutto il territorio nazionale, e che non sono certo da confondere con il rapporto empatico, spesso simbiotico, che può venirsi a creare tra il clochard e il suo quattro zampe. No. Per capirne di più, abbiamo interpellato la Federazione Italiana Diritti Animali (Feder F.I.D.A. Onlus) che da anni si batte per ottenere che l’accattonaggio con animali diventi un reato: «Spesso si tenta di far applicare ordinanze comunali emanate in ordine sparso senza risultati efficaci. Per questo – spiegano i vertici della Federazione – da tempo lottiamo affinché questa pratica, fenomeno che nasconde un giro d’affari in genere sfruttato da clan malavitosi, spesso facenti capo a gruppi di zingari e che si distingue proprio per le condizioni in cui pone gli animali sfruttati, diventa un reato di rilievo penale. Ad oggi, infatti, è prevista la confisca dei cani trovati a subire questo tipo di sfruttamento, ma per chi infligge questo maltrattamento è prevista solo una sanzione».
Insomma, il contrasto alla criminalità passa anche per la tutela dei diritti degli animali. La proposta di legge che procede nel senso indicato da Feder F.I.D.A. Onlus esiste, e reca il numero 1920; peccato sia ferma nei cassetti parlamentari fin dal novembre 2008. Che fare? Esercitare pressione, innanzitutto, inviando a presidente@federfida.org una email con testo standard:
Io sottoscritta/o … con la presente sono a chiedere al Presidente della II Commissione (Giustizia) On. Giulia Buongiorno
di calendarizzare la Proposta di Legge n° 1920 presentata in data 19 novembre 2008 dall’On. Roberto Cassinelli ed altri.
Distinti saluti. Firma
Noi di qualazampa.news stiamo già accendendo il pc…