Tra sport e amicizia c’è la storia di Ricochet. Avviata da cucciola all’addestramento come cane guida, a 16 settimane appena rivelò che lei il cane da assistenza non lo poteva fare. Perché? Perché al primo uccellino che passava o zampettava nei paraggi lei non resisteva e via: si precipitava all’inseguimento. Roba da far ruzzolare chi le fosse stato vicino. No, non andava bene.
Ma uccellini a parte per il resto era perfetta. Un vero peccato escluderla dalle attività di assistenza. E quindi, che fare? C’era un altro talento, in realtà, che Ricochet aveva manifestato: quello per l’acqua, con cui la cagnolina si mostrava ben più che a suo agio. Idem con l’equilibrio in situazioni di scarsa stabilità. E allora: acqua+superficie basculante = surf!
Dalla prima piccola tavola a quella ‘per i grandi’ il passo fu breve: Ricochet è diventata una surfista provetta e adesso mette questa sua abilità al servizio dei ragazzi in difficoltà. Surfa con loro, e li aiuta a sviluppare la muscolatura, certo, ma anche nuove competenze in fatto di bilanciamento, equilibrio, propriocettività spaziale, orientamento. Dal suo primo ‘paziente’, un ragazzo paraplegico di nome Patrick Ivison, ne è passata di acqua sotto le zampe di Ricochet che oggi – proprio come era previsto nella sua infanzia – fa dell’assistenza la sua attività principale. Solo, sull’acqua.