PAVIA – Abbaiava insistentemente. Ha abbaiato per ore, in mezzo alla distesa di rovi che in quel punto del Pavese orla il Ticino. Finché quell’abbaiare insistente non è stato segnalato alle guardie zoofile volontarie della Lega per la difesa del cane (LNDC) di Pavia che, intervenute sul posto, hanno trovato subito quel cucciolo di sei mesi che faceva tutto quel baccano. E lui, sempre abbaiando, incerto nei modi ma tutto concentrato a perseguire il suo obiettivo, alla fine è riuscito nel suo intento: portarli dove un altro cane – che poi si è scoperto essere il suo papà – era rimasto intrappolato nel filo spinato con la coda. Era lì da giorni, ferito, non riusciva a liberarsi. I volontari sono riusciti a recuperarlo con delle tenaglie e solo allora il cucciolo si è tranquillizzato ed è salito scodinzolando in macchina insieme ai volontari e all’altro cane.
La truppa a zampe variabili si è precipitata dal veterinario. Lì – ahimè – è stato deciso di amputare la coda del cane rimasto imprigionato per evitare la necrosi. Durante tutto l’intervento il cucciolo è rimasto nella sala d’aspetto tutto attento. Nel frattempo le guardie zoofile sono riuscite a risalire ai proprietari dei cani, che si stavano disperando per averli perduti entrambi e non sapevano più dove cercare.
E lì si è scoperto il lato B della storia: Biagio, il cane ferito, si era allontanato il giorno prima e nemmeno le loro ricerche erano servite a ritrovarlo. Rocco, il cucciolo, che come si è scoperto è suo figlio, invece è scappato la mattina successiva. Una volta scovato il padre prigioniero nei rovi Rocco si è piazzato lì vicino e ha continuato ad abbaiare alle macchine che passavano sull’argine, finché qualcuno lo ha notato e segnalato alle guardie zoofile. L’affetto e l’intelligenza vivacissima del piccolo Rocco di soli sei mesi, unite al desiderio di ritrovare il suo papà, hanno fatto sì che lui capisse qual era l’unico modo per chiedere aiuto e salvarlo da una brutta fine.