MASSA D’ALBE (L’Aquila) – Un boccone avvelenato lasciato sui monti dell’Aquilano ha ucciso Wall, il pastore tedesco che sui monti ci andava spesso, sì, ma per salvare gli sciatori in difficoltà e i dispersi sotto alle valanghe. E’ morto vittima di un’esca killer, il cane che ha passato la vita a soccorrere gli altri. Aveva 13 anni e due brevetti, quello di superficie e quello da valanga, e faceva parte delle unità cinofile di ricerca del Soccorso alpino da tutta la sua esistenza.
L’altra mattina, durante una delle consuete escurzioni sul Monte Magnola a Massa d’Albe, Wall ha incrociato la trappola mortale sotto forma di polpetta. In un quarto d’ora il cane si è spento. Il suo proprietario non lo vedeva più, il cane era rimasto qualche passo indietro. Si è voltato per chiamarlo e l’ha visto consumarsi nel dramma. L’uomo, che adesso è disperato, non ha potuto far nulla per salvare il suo amico da quella sostanza che – dati gli effetti – si sospetta fosse stricnina.
Proprio pochi giorni fa un altro cane generoso, Jula, ‘esperta’ di pet-therapy, è rimasta vittima di un’esca killer nei dintorni di Comacchio. Per lei – in sua memoria e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla piaga degli avvelenamenti di animali – sabato 9 gennaio ci sarà una marcia. Invece sempre in provincia dell’Aquila, a Collelongo, solo due giorni fa il piccolo Lampo era morto nello stesso modo tra atroci sofferenze dopo aver ingerito un boccone avvelenato nella centrale via Roma. L’allarme sale.