Un momento della protesta
Un momento della protesta

BUCAREST (Ungheria) – Parlamento romeno invaso per protesta da migliaia di pastori. Motivo? Una legge limita il numero di cani che possono tenere a custodia delle greggi, e a loro la cosa non va giù. Così in quasi quattromila i pastori si sono presentati direttamente nella sede dell’assemblea elettiva nazionale per contestare il provvedimento. Con tanto di parapiglia perché un agente in tenuta antisommossa ha lanciato lacrimogeni verso i pastori, alcuni dei quali erano vestiti di pelli di pecora e ‘armati’ di campanacci. Varie decine di manifestanti hanno scalato le mura del palazzo presidenziale nel centro di Bucarest, altri hanno sfondato il portone di uno dei cortili.

Una legge entrata da poco in vigore stabilisce che in pianura ciascun gregge possa essere sorvegliato da un solo cane, e da tre nelle aree montuose. L’obiettivo è di evitare che i cani da pastore allontanino la selvaggina, facendo arrabbiare i cacciatori. La legge vieta anche il pascolo dei greggi dall’inizio di dicembre alla fine di aprile, pena una multa di 35 euro.

“Non possiamo tenere un gregge intero con uno o due cani”, ha detto all’Agenzia France Press Dumitru Dima, uno dei manifestanti. “Vogliono anche multarci se lasciamo le pecore al pascolo dopo il 6 dicembre. Cosa dovremmo fare?” Effettivamente… Dopo brevi scaramucce con la polizia, una delegazione dei pastori è entrata in parlamento per parlare con i deputati della commissione agricoltura, mentre il resto è rimasto fuori ad attendere. Il premier Dacian Ciolos, ex commissario Ue all’agricoltura, ha promesso di lavorare coi pastori a una soluzione.

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