GENOVA – Come si dice? Chi si somiglia si piglia. E tra uomo e cane non solo è spesso così, ma altrettanto spesso prima ci si piglia e poi si finisce per assomigliarsi, quasi in una ‘somatizzazione fisiognomica’ del forte legame empatico che si sviluppa tra il cane e il suo umano. E’ questo il file rouge che lega le opere in mostra da oggi 4 dicembre e fino al 6 gennaio prossimo (orario 11-19 tutti i giorni tranne il lunedì) al Museo d’arte contemporanea di Villa Croce a Genova. Si intitola proprio Human dog il progetto della fotografa milanese Silvia Amodio che attraverso il suo obiettivo ha condotto un autentico viaggio-inchiesta sul profondo e antichissimo legame affettivo uomo-cane entro un percorso ritrattistico che ha coinvolto venti proprietari di cani con il loro amico a quattro zampe.
Genova non è che una delle tappe della mostra della Amodio, progetto artistico itinerante per un lavoro rigoroso dal punto di vista tecnico e scenografico, che mantiene tutta l’intensità della ricerca antropologica nella tensione allo scatto ‘perfetto’ per racchiudere in un’immagine tanto la semplicità familiare quanto la complessità sociale di questo antico patto di amicizia tra specie diverse. E proprio all’ombra della Lanterna è nata la partnership con Schesir per questa mostra che sottende un pensiero originale e che è frutto di anni di lavoro esplorativo, quasi investigativo della dimensione affettiva più istintiva e genuina.