SIRIA – C’è un risvolto con la coda, nel raid americano con cui in Siria nei giorni scorsi è stato rintracciato e ucciso il leader dell’Isis Abu Nakr al Baghdadi: è Conan, la soldatessa a quattro zampe Conan, una pastore Malinois belga, che ha inseguito il sedicente Califfo fino a metterlo spalle al muro in uno dei cunicoli del suo compound. Nell’esplosione è rimasta ferita, lievemente a quanto si sa, e per questo ancora non ha lasciato il Medio Oriente. Lo farà, si mormora, la settimana prossima per poi essere ricevuta alla Casa Bianca.
Cinquanta missioni di combattimento in quattro anni, la cagnolina militare ha operato sotto copertura come ogni militare del Pentagono in missione segreta. Se la sua immagine fotografica con tanto di giubbottino mimetico è stata desecretata dal presidente Donald Trump in persona con un tweet che ne lodava l’impresa, per conoscere il suo nome ci sono voluti giorni. Nelle comunicazioni in codice era indicata come Zero Bark Thirty, ed è stata sguinzagliata dal suo conduttore come lei parte della Delta Force.
Conan non è il primo esemplare di pastore Malinois impiegato in questo tipo di delicatissime operazioni. Nel 2015, a Parigi, a perdere la vita durante l’incursione nell’appartamento dove si cercavano i terroristi autori degli attacchi al Bataclan fu l’agente orecchie a punta del Raid Diesel, insignita in seguito della Medaglia d’Onore alla memoria.
Stessa razza anche per Kairo, il cane dell’unità speciale K-9 che nel 2011 fu impiegato nel blitz dei Navy Seal che portò all’uccisione di Osama bin Laden, nella roccaforte pakistana di Abbottabad: il suo compito fu fare da apripista individuando un tracciato privo di esplosivi.
Conan, the military dog wounded in Baghdadi raid, is headed to the White House, Trump says https://t.co/is6IFGzE9o
— The Washington Post (@washingtonpost) October 31, 2019