PORDENONE – “Soltanto fino a qualche giorno fa, prima che venissero liberate dalle guardie zoofile dell’Oipa di Pordenone, Mia, Kira e Nina non avevano diritto a nulla, neanche ad un nome”. Inizia così, ma finisce con la libertà, la storia di tre cagnoline di piccola taglia che vivevano segregate in una minuscola recinzione, sommerse tra il fango e le loro stesse feci, con poca acqua putrida a disposizione e cucce sporche e fatiscenti, private della libertà e di qualsiasi cura. A raccontarla, questa storia, e a deciderne il finale, è la stessa Oipa in una nota.
“Quando le guardie sono giunte sul posto per verificare la segnalazione ricevuta – vi si legge – il proprietario ha addirittura negato la loro presenza, tentando di bloccare il passaggio e di nasconderle all’ispezione, prendendo addirittura di peso una di esse e lanciandola all’interno di una finestra della sua abitazione”. Tutte sprovviste di microchip, le tre cagnoline erano impaurite, denutrite e fameliche, “tanto che quando le guardie hanno offerto loro del cibo, l’hanno divorato con grande voracità”.
Sequestrate e condotte al canile di Villotta di Chions, ora saranno sottoposte agli accertamenti sanitari per valutare il loro stato di salute. Il proprietario, oltre a esser stato sanzionato per mancata applicazione del microchip, è stato denunciato per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.