Cani anzianotti, con problematiche motorie di qualche natura e gravità, ma anche cuccioli a cui far sviluppare autostima e propriocettività: penserete mica che non esista uno sport adatto a loro? C’è!
E’ l’attivazione mentale, che la Federazione Italiana Sport Cinofili (FISC) inserisce a pieno titolo nel proprio catalogo dei dipartimenti di disciplina. Perché sì, di ginnastica si tratta: quella del cervello del cane, per il quale come per l’essere umano vale il principio di mens sana in corpore sano.
Corsi, seminari, minisessioni di attivazione mentale si moltiplicano nelle offerte cinofile di tutta Italia. Ma di cosa si tratta? Di giochi! Ormai lo sappiamo: per ogni cane il gioco è attività privilegiata di apprendimento sia sociale che individuale. L’attivazione mentale punta proprio a questo: nel proporre al cane una serie di giochi da risolvere in piena autonomia entro un percorso in cui, per raggiungere la soluzione e con essa il premio, il cane dovrà utilizzare il ragionamento e poi di volta in volta muso, zampe e quant’altro.
Può non parere ma l’attività – che delega al conduttore il ruolo, nella percezione del cane, di fonte inesauribile di divertimento, rafforzando la relazione – è altamente allenante. Al termine di una sessione il cane sarà esausto. In genere, infatti, i cani non sono allenati a concentrarsi a lungo.
Altro vantaggio della disciplina, che si può apprendere sia come semplici fruitori sia come istruttori attraverso appositi corsi, è l’adattamento pressoché totale anche all’ambiente domestico, con altissima riproducibilità anche nei salotti di casa attraverso materiale apposito disponibile in commercio o da costruirsi in proprio, una volta appresa la tecnica. Davvero, davvero adatto e benefico per tutti.