Il pappatacio è vettore della malattia
Il pappatacio è vettore della malattia

BOLOGNA – No al panico da Leishmaniosi, “esistono strumenti efficaci per combatterla” e “nella maggior parte dei casi si guarisce”. Dopo il decesso di due anziani, all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dovuto alle complicazioni della malattia, per calmare gli animi interviene Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi). “Un buon metodo per contrastare la diffusione dell’infezione – spiega Melosi – è l’utilizzo di presidi ad attività ‘antifeeding’ e cioè che impediscono l’alimentazione dei pappataci come i collari a base di deltametrina, così come prodotti a base di permetrina”.

pronto-soccorso-veterinario-300x242Da qualche anno a questa parte è inoltre disponibile un vaccino, che riduce il rischio di malattia, precisa il presidente dell’Amvi, “ma non protegge dalla puntura dell’insetto, per questo motivo sarebbe sempre utile associare al vaccino medicinali ad attività antifeeding“. Inoltre con l’arrivo del caldo è meglio far dormire i cani al chiuso, in casa, o per lo meno coprire le cucce con delle zanzariere. “E’ importante infine ricordare che la leishmaniosi, malattia con sintomi che vanno dalla dermatite e nei casi più gravi problemi a milza, fegato, non viene trasmessa direttamente da cane a cane o da cane a persona e che per quanto riguarda gli esseri umani, normalmente si guarisce“, chiarisce Melosi.




leishmaniosiLa Leishmaniosi è una malattia endemica in più di un terzo dei Comuni, prosegue, e con il surriscaldamento globale, è possibile trovare anche nel nord Italia da un po’ di anni. Questo perché i pappataci, insetti simili a zanzare che la trasmettono ai cani, oggi trovano un clima meno rigido e più favorevole anche in zone dove anni fa era impossibile trovarli, conclude.

Nel frattempo, a seguito del decesso dei due anziani a Bologna, la consigliera regionale dell’Emilia Romagna Silvia Piccinini (M5S), in una interrogazione chiede alla Giunta di adottare “misure anche nei canili pubblici e privati” e prevedere “controlli gratuiti per i nuclei familiari sotto un certo reddito e proprietari di animali da compagnia”. Negli ultimi anni, rileva l’esponente pentastellata, “ci sono stati diversi casi di decessi causati da leishmaniosi nella provincia di Bologna e numerosi casi diagnosticati e curati“. Di recente, prosegue, “sempre nel bolognese, ci sono stati due decessi, oltre ad altri cinque casi di trasmissione umana della versione viscerale, la più pericolosa”. Piccinini chiede quindi alla Giunta “quali misure sono state messe in atto nei canili pubblici e privati della regione” e “quali iniziative di tipo informativo sono state avviate”.

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