CITTA’ VARIE – Sono ancora 500 i cani utilizzati ogni anno nei laboratori italiani per test dolorosi e dalla dubbia valenza scientifica. Alcuni di loro muoiono, per le conseguenze di quei test. E spesso inutilmente, dato che il 95% dei test su animali non supera le prove cliniche per gli esseri umani. In questo scenario, l’Italia si attesta fanalino di coda nel finanziamento di metodi alternativi alla sperimentazione animale: se infatti l’Unione europea stanzia 70 miliardi di euro e la Germania 50 milioni, per dire, in rapporto l’Italia stanzia 500 mila euro.
Per dire basta agli animali usati nei laboratori, 25 e 26 marzo e poi ancora 1 e 2 aprile LAV è nelle piazze italiane con le uova di pasqua solidali e la raccolta firme “per chiedere al Governo di destinare il 50% dei fondi per la ricerca allo sviluppo dei metodi sostitutivi“.
“Salvare gli animali migliora la ricerca“, spiega la biologa Michela Kuan, responsabile Lav area Ricerca senza animali. “Per questa ragione – prosegue – Lav negli ultimi anni ha finanziato con migliaia di euro progetti sperimentali che non impiegano animali, contribuendo a sostenere anche economicamente una scienza giusta, in proporzione più di quanto faccia attualmente lo Stato italiano.
Oltre ai cani, ogni anno nei laboratori dello Stivale vengono usati 485.820 topi, 129.446 ratti, 7.059 conigli, 29.073 uccelli, quasi 450 macachi.