BIVONA (Agrigento) – Il ritrovamento in un terreno di carcasse di cani, le numerose morti sospette di randagi e, da ultimo, il decesso per sospetto avvelenamento del cane Django, la mascotte del paese: è giallo, a Bivona, sulla strage di cani che si va configurando a colpi di cronaca nera nell’arco dell’ultimo mese.
Il sindaco è preoccupato. Django è stato ritrovato in fin di vita in pieno centro di Bivona da una cittadina che era solita prendersene cura e che ha fatto il possibile per salvargli la vita. Tutto inutile: il tremore delle zampe e la schiuma che usciva dalla bocca del cane segnavano gli ultimi battiti del suo cuoricino. Il suo sacrificio probabilmente sarà utile a indirizzare le indagini: “La salma di Django – spiega il primo cittadino di Bivona Giovanni Panepinto – è stata trasferita all’istituto zooprofilattico di Palermo per accertare le cause della morte”.
“Non sappiamo – continua – se si tratti di avvelenamento, questo ce lo diranno i veterinari, ma la situazione sicuramente non mi piace. La nostra amministrazione è impegnata a regolarizzare il randagismo in sinergia con l’Unione dei Comuni e l’Asp, ma purtroppo i casi di abbandono di cani sembrano aumentare ogni giorno“.
Panepinto poi parla del ritrovamento delle scorse settimane di cadaveri di cani abbandonati in un terreno: “Le indagini dei carabinieri sono ancora in corso. In quella circostanza scoprimmo pure la carcassa di un vitello, gli investigatori chiariranno la portata del fenomeno“, aggiunge.
Anche attraverso i social, intanto, i cittadini si stanno mobilitando tra chi mette una taglia sul colpevole e chi propone di affrontare il fenomeno parlandone in un’assemblea pubblica. La preoccupazione sale.