SALERNO – C’è ancora la pozza di sangue, nella piazza di un parcheggio di Salerno dove Chicca – sei mesi di cagnolina taglia piccola – è stata massacrata a calci dal suo proprietario, adesso in attesa di processo. La piccina è morta in quella furia assassina che, come si è appreso dai risultati autoptici, le ha provocato fratture alla scatola cranica tali da ammazzarla.
I familiari dell’animalicida hanno preso le distanze dal loro congiunto, condannandone il gesto criminale senza incertezze. Domenica, intanto, i cittadini sono scesi in quella piazza divenuta simulacro di pietà per la cagnolina e di rabbia per la sua uccisione per la manifestazione promossa da Lndc di Salerno e che ha visto assieme le varie associazioni animaliste.
“Grazie alle testimonianze e a un video girato da alcune persone che hanno assistito a questo brutale assassinio, senza però intervenire direttamente – ricostruisce Lndc – la polizia municipale di Salerno è riuscita a risalire al mostro. L’uomo è stato denunciato per uccisione di animale ai sensi dell’art. 544-bis, che prevede una pena da 4 mesi a due anni di reclusione“.
“E’ tempo che il legislatore si renda conto che per questo genere di reati serve il pugno di ferro”, commenta la presidente nazionale Lndc Piera Rosati, la cui associazione si costituirà parte civile nel processo a carico dell’uccisore, stessa scelta annunciata dal Comune di Salerno.
“Non è possibile che una persona, peraltro a quanto pare un pregiudicato, sia libera di circolare per strada dopo che ha infierito in maniera così crudele su un essere indifeso. Cos’altro dovrà succedere – si domanda – prima che si capisca che questi soggetti sono socialmente pericolosi? E’ necessario inasprire le pene previste per questi criminali e avviare un cambiamento culturale verso il rispetto della vita. Qualsiasi forma di vita”.