Il canile di Campobasso
Il canile di Campobasso

CITTA’ VARIE – E’ arrivato un gelo senza scampo, per molti ospiti dei canili italiani sommersi dalla neve, isolati, dove spesso i cani sono costretti a rimanere nella morsa del ghiaccio senza acqua né cibo. Dalle associazioni gli allarmi si moltiplicano. Così, mentre il WWF lancia un appello alla sospensione della caccia dal momento che anche la fauna selvatica è stremata dalle intemperie, Lega Nazionale per la Difesa del Cane segnala come tristemente emblematica la situazione del canile Santo Stefano di Campobasso, ma situazioni simili si registrano al canile di Laterza, di Ginosa, di Gioia del Colle, mentre Castrovillari registra con dolore il decesso di Sasha, la cui età avanzata è stata stroncata dal gelo dopo una vista trascorsa nei box…

Il canile di Gioia del Colle
Il canile di Gioia del Colle

Immagini spettrali rappresentano il canile di Santo Stefano, a Campobasso. Muri di neve bloccano i box al cui interno alloggiano centinaia di cani vittime del freddo artico e della decennale gestione fallimentare del randagismo”, incalza una nota Lndc. A seguito delle segnalazioni giunte da volontari indipendenti, Lega Nazionale per la Difesa del Cane si è subito attivata, spiega la presidente Piera Rosati, per sollecitare gli enti a intervenire:

Il canile di Laterza
Il canile di Laterza

Comune, Protezione civile, Vigili del Fuoco, ASL veterinaria. “In Comune non rispondeva nessuno, è sabato… Ci risulta che nessun mezzo nella tarda mattinata di sabato avesse ancora provveduto a rendere agibile la strada per il canile, così da poter prestare i primi soccorsi”.

“La reazione all’emergenza di questa nevicata è la fotografia perfetta dell’Italia inerte, perennemente impreparata, che non sa come pulire le strade che conducono ad una struttura per soccorrere centinaia di cani prigionieri del gelo. Ma di più. Ancora una volta i volontari sono costretti a sostituirsi alle istituzioni, gravemente latitanti davanti alle esigenze degli animali, rischiando in prima persona e affrontando la bufera per tentare di raggiungere il canile”, commenta Piera Rosati. “Randagismo all’anno zero, spicca l’inefficienza nei ritardi di soccorsi ed emerge la cultura dell’abbandono, dei cani vaganti e di quelli in canile, lasciati al proprio destino per lunghissime ore. Come se la tormenta di neve non l’avesse preannunciata nessuno”.

Campobasso, il canile Santo Stefano
Campobasso, il canile Santo Stefano

Per parte sua, Enpa invece rinnova i suggerimenti per aiutare gli animali domestici ad affrontare un clima a cui spesso sono del tutto impreparati anche fisicamente. Enpa raccomanda di tenerli in casa o, comunque, in un luogo caldo e riparato dopo le passeggiate quotidiane e considerare che soprattutto i cani a pelo raso possono necessitare di un cappottino. Se poi i cani di casa sono più abbattuti del solito, se la loro temperatura corporea è più alta o più bassa del normale o se starnutiscono frequentemente o se si nota qualunque variazione del comportamento, Enpa consiglia di recarsi al più presto dal proprio veterinario di fiducia.

Ancora: se il cane dovesse bagnarsi per un acquazzone o per il passaggio in una pozzanghera è essenziale asciugarne con cura tutto il corpo, specie orecchie e zampe. Attenzione alla permanenza su neve e ghiaccio, durante la loro passeggiata, perché la neve e le basse temperature possono causare principi di assideramento. Attenzione anche agli sbalzi di temperatura che possono causare malanni; anche in questi casi, alla comparsa dei primi sintomi, è opportuno rivolgersi al proprio veterinario di fiducia.

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