Come cane e gatto. Di solito la locuzione sottintende il verbo “litigare”, con esempi cristallizzati dalla letteratura ai cartoni animali. Ma non è mica vero: si moltiplicano, al contrario, le felici convivenze domestiche tra questi due pet. Ecco allora che oggi apriamo su qualazampa.news una finestra “gatti comportamento”. Per comprendere il tigrotto domestico e come interagisce con gli oggetti, con le persone, ma soprattutto con l’eventuale cane di casa. Che spesso non lo capisce. Non subito.
A partire dalla coda
Molta parte del comportamento del gatto si esprime attraverso la postura. E’ proprio qui che si generano fraintendimenti col coinquilino cane che a parità di assetto corporeo – dalla punta delle orecchie alla coda – comunica contenuti differenti. Iniziamo proprio dalla fine. O meglio: dalla coda. Micio la agita quando è irritato o nervoso, infastidito. Questo comportamento del gatto è facilmente fraintendibile dal cane. Lui scodinzola quando è gioioso e ha voglia di interagire con l’altro. Il risultato è incomunicabilità, almeno iniziale. Il gatto vedrà nel cane che scodinzola festoso un probabile pericolo imminente, e si metterà sulle difensive. Al contrario, il cane che vede il gatto agitare la coda proverà ad andare a giocarci, rischiando la zampata stizzita con tanto di unghielli estratti.
Tipi solitari
C’è una differenza sostanziale che muove il comportamento del gatto rispetto a quello del cane e persino dell’uomo: compare Micio non ha il bisogno etologico di socializzare. Finché non si pone il problema di qualcuno che gli metta la pappa nella ciotola, lui sta bene anche da sé. Si basta. Gatto individualista? A livello di specie sostanzialmente sì. Poi su questa caratteristica si innestano mille variabili tra cui l’indole del singolo, il contesto di vita domestico o meno, l’esperienza.
Se non viene abituato fin da cucciolo al contatto, soprattutto con specie diverse come il cane o l’uomo, potrebbe finire per non accettarlo mai. Non gli serve. Discreto e riservato, il gatto integra poi nel suo schema di comportamento abituale l’atto predatorio. Il comportamento del gatto non è molto dissimile rispetto a quello dei grandi felini selvatici. Da bravo tigrotto, quindi, eserciterà il predatorio attraverso il gioco ma anche a fini di sussistenza e procacciamento del cibo. Cibo e risorse e loro distribuzione: questo è alla base di tutto ciò che rientra nella classificazione “gatti comportamento”.
Venirsi incontro
Se il bisogno di riconoscimento sociale inter e intraspecifico propri del cane e dell’uomo non sono del gatto, esistono però comportamenti comuni in cui cane e gatto si possono conoscere e riconoscere e che rappresentano una buona base su cui costruire una relazione domestica che non si basi sulla reciproca indifferenza. La quale, si badi bene, è comunque una forma di relazione capace di funzionalità propria. Ma insomma proviamo ad andare oltre, individuando quali comportamenti del gatto possono essere riconosciuti efficacemente anche dal cane. Il ringhio innanzitutto. Anche senza arrivare a mostrare i denti in segno di minaccia dissuasiva, sia il cane che il gatto ringhiano sommessamente per comunicare il disagio verso avvicinamenti o interazioni non gradite o troppo ardite. Orecchie all’indietro sono invece il segnale silenzioso della preoccupazione o dell’insicurezza.
Evitare il conflitto, poi, è di norma la prima scelta sia per il gatto che per il cane. Nel comportamento del gatto questo si traduce in forme di evitamento che passano nel distogliere lo sguardo, nell’assunzione di posture laterali fino all’allontanamento dalla fonte di confronto, magari arrampicandosi sull’angolino più remoto del mobile più alto di casa. Anche evitarsi fino a tempi migliori può essere una forma valevole di comportamento nella relazione col gatto. In fondo, quando cambiamo marciapiede per non fermarsi a chiacchierare col vicino impiccione non facciamo anche noi umani la stessa cosa? E allora capiamoli. Proprio nel comprendersi senza forzature alla fine andrà tutto bene: per le persone, per i cani, per i gatti e per l’intero branco familiare.