MASCALUCIA (Catania) – Il giudice del tribunale di Catania lo aveva disposto nel febbraio scorso: i due cani di razza dogo argentino che nell’agosto 2016 azzannarono a morte il bambino di casa, 18 mesi, nella villa familiare a Mascalucia possono essere recuperati e devono affrontare un percorso riabilitativo. Ebbene: per i due cani, Asia e Macchia, il cammino è iniziato in una struttura del Trentino Alto Adige. A renderlo noto è la sezione catanese di Enpa, a cui i cani erano stati affidati.
I cani hanno attraversato l’Italia a bordo di mezzi della Lega anti vivisezione (Lav), che ne ha curato il trasferimento in collaborazione con l’associazione Arcadia onlus. Adesso sono seguiti dall’educatrice Giusy D’Angelo, esperta in riabilitazione di cani, soprattutto sottratti ai combattimenti. Secondo quanto fanno sapere da Enpa stanno seguendo il percorso comportamentale con profitto.
Nel momento della tragedia la madre ha sempre sostenuto che il bimbo si trovasse in braccio a lei. Indagata per omicidio colposo e abbandono di minore – accusa caduta, quest’ultima – nel processo ha chiesto un patteggiamento con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario. I due cani, posti immediatamente sotto sequestro, sono stati valutati come recuperabili da parte dei veterinari dell’azienda sanitaria. A seguito di quelle perizie il giudice sentenziò per il non abbattimento di Asia e Macchia.