BOLOGNA – C’è il cane (ma anche gli altri amici zampettosi) in tutte le lingue del mondo a Zoomark International 2017. La biennale del b2b per animali da compagnia organizzata negli anni dispari da Bologna Fiere, che ha aperto i battenti ieri con la presentazione del Rapporto Assalco-Zoomark, stamani sprizzava vitalità da tutti i pori fin dall’apertura, alle 9, quando uno si aspetterebbe un avvio un po’ sonnacchioso. Nulla di tutto questo: stand affollati, padiglioni ricchi di proposte e iniziative, curiosità per ogni cane possibile da quello chic e modaiolo al capellone, dal cane sportivo a quello vegano o col pancino sensibile.
Il fermento d’atmosfera non fa che confermare i dati rilevati dalla ricerca Assalco-Zoomark. Il Rapporto – curato da ASSALCO e da Zoomark International, con il contributo di IRI Information Resources e di ANMVI, giunto alla sua decima edizione e ormai attesissima lente d’ingrandimento sul mercato del petcare – registra un trend di netta crescita del volume d’affari dei prodotti legati al settore. Solo il petfood, nel 2016 in Italia ha sfiorato i 2 miliardi di euro, con circa 560mila tonnellate commercializzate. Idem con segno più il numero di espositori nel Salone di Bologna che ospita quest’anno 735 espositori da 42 paesi del mondo, oltre all’Italia naturalmente.
“Il mercato dei piccoli animali da compagnia continua a crescere e quest’anno Zoomark International ha battuto ogni record di presenze di espositori da tutto il mondo, confermandosi evento di riferimento europeo per il settore dei pet”, ha confermato il presidente di BolognaFiere, Franco Boni, in occasione del convegno inaugurale della diciassettesima edizione della kermesse. “Innovazione, internazionalità, business sono le parole chiave di questa manifestazione – ha proseguito – che si è imposta fra gli operatori internazionali per l’ampia proposta espositiva e per la capacità di focalizzare il dibattito sui temi di maggiore attualità per il mercato”.
Il ventaglio delle proposte degli operatori – per la mostra che rimane aperta fino a domenica 14 – è amplissimo, segno di un segmento di mercato multisfaccettato e ricco di varietà nella domanda: “Oggi chi ha un cane chiede prodotti avanzati sotto il profilo tecnologico – spiegano agli stand – con soluzioni innovative sia per quanto attiene la semplice igiene casalinga, sia per quanto riguarda invece la sicurezza del cane nelle varie e sempre più numerose attività nelle quali il proprietario lo coinvolge“. Ecco dunque, ad esempio, i meccanismi di geolocalizzazione da agganciare con una clip al collare di Fido, oppure – per i più tradizionalisti – i distributori automatici di medagliette su cui comporre nome e numero di telefono del proprietario in caso di smarrimento; sono apparecchiature del tutto affini a quelle in cui si compongono ad esempio i biglietti da visita nei grandi magazzini.
Ma la specializzazione va oltre, con cucce e trasportini che sono autentici gioielli di design in cui il bello delle linee e dei materiali va a braccetto con una ricerca capace di coniugare efficacemente comfort, eleganza, praticità sia per il cane che per i suoi familiari umani. E, per godersi ad esempio l’attività sportiva in tutta comodità e serenità per tutti, ecco il guinzaglio da polso: indossato come un bracciale, la conchiglia accoglie al suo interno un cordino come quello dei guinzagli tradizionali ma ha un blocco automatico in caso di scatto del cane. Il meccanismo è molto simile a quello delle cinture di sicurezza per le auto e, se da un lato consente alla persona in bici o che fa jogging di non essere strattonata a terra da un impeto di curiosità del cane, dall’altro consente al quattro zampe di non perdersi e di rimanere a distanza di sicurezza con andatura regolare.
Segnali positivi anche dalle attività dei veterinari in Italia: “Il settore veterinario per animali da compagnia è in continua crescita sia per fatturato che numero di clienti”, ha confermato Antonio Manfredi, direttore di ANMVI. “In calo la percentuale di animali, cani e gatti, che non vengono mai portati dal veterinario per un controllo, scesa al 12%. Il settore ha ancora possibilità di crescita, nonostante la crisi economica abbia rallentato questo sviluppo. Le strutture sono oltre 7.500 con 16mila veterinari. Inoltre, incomincia a diffondersi nelle strutture di maggiori dimensioni – cliniche ed ospedali – la figura del tecnico veterinario, molto presente in altri Paesi europei”.