noto-bernini2NOTO (Siracusa) – Un sopralluogo al canile sanitario di Noto per concludere che no, “questa non è la soluzione al randagismo in Sicilia“: lo ha effettuato il parlamentare del Movimento 5 Stelle Paolo Bernini che, adesso, chiede “chiarezza sul rifugio sanitario siciliano di Noto e sull’impiego di fondi pubblici“.

“Come portavoce parlamentare M5S – scrive Bernini sul suo profilo Facebook a corredo del video girato nella struttura – ho dato seguito alle numerose segnalazioni che mi pervenivano da tempo a mezzo social sulla situazione del rifugio sanitario, mi sono recato a Noto insieme alla mia collega Maria Marzana e con i carabinieri, per constatare la reale situazione dei cani detenuti all’interno”.

Gli esiti della verifica non sono stati lieti: “Abbiamo trovato all’interno della struttura farmaci e cibo scaduti – riferisce il parlamentare pentastellato – e un gabbione con due cuccioli affetti da diarrea e lasciati tra le proprie feci. Il rifugio non è conforme strutturalmente a quanto previsto dalla normativa. E’ bene precisare che nessuno dei responsabili ci ha saputo fornire la denominazione corretta della struttura, e nello specifico non era neppure presente un’area di quarantena separata dai box di stallo”.

noto-bernini3“Abbiamo inoltre riscontrato – prosegue il report a Cinque Stelle – la totale assenza di qualsivoglia protezione per impedire che dall’esterno fossero somministrati cibo o addirittura bocconi avvelenati ai cani, la superficie dei box non è impermeabile, non c’è area di sgambamento, reti larghe della recinzione col rischio che i cani possano restare incastrati e box piccolissimi di circa un metro quadrato“.

“E’ assurdo – conclude Bernini – che il comune abbia dato in gestione per 40 mila euro circa una struttura che presenta evidenti carenze sotto il profilo normativo e che non rispetta le esigenze socio-etologiche dei nostri amici a 4 zampe. Abbiamo quindi esposto tutto agli organi competenti e pretendiamo sia fatta finalmente chiarezza. E’ ora che le amministrazioni comunali comincino ad affrontare il problema del randagismo con responsabilità“.

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