CARUGATE (Milano) – Avrebbe potuto curarlo. Forse non gli avrebbe salvato la vita, non si può sapere. Di sicuro gli avrebbe risparmiato giorni di sofferenze atroci. Era il 15 aprile quando il suo cane, un dalmata di 14 anni, era rimasto ustionato dal fuoco acceso dal suo umano all’interno della villetta di famiglia.
Da allora, anziché portare il suo cane dal veterinario, il 55enne di Carugate lo ha lasciato a marcire – letteralmente – nel giardino di quella stessa villetta dove il quattro zampe chissà quante volte aveva scodinzolato per riempirlo di feste e baci. Il cane, piagato, con le carni lacerate, è stato aggredito dalle larve di mosca carnaria. Lo hanno divorato vivo.
Quando, su segnalazione di una vicina, quattro giorni dopo i volontari Enpa sono arrivati in quella casa a verificare lo stato della bestiola, hanno trovato una situazione raccapricciante. Hanno trasportato il dalmata di filato dal veterinario, ma i medici non hanno potuto far altro che porre fine alle sofferenze del cane per il quale ormai non c’era più nulla da fare.
Enpa, adesso, ha sporto denuncia per maltrattamenti di animale nei confronti del 55enne. Il corpo straziato del cane è sotto sequestro a disposizione delle autorità.