BOLZANO – Una vita passata legato a una corda, quando il 9 maggio 2014 cercò di liberarsene il cane rimase invece strangolato: per questo un contadino di Campo Tures è oggi a processo presso il tribunale di Bolzano con l’accusa di maltrattamenti. La figlia dell’imputato è parte lesa, ma ha scelto di non costituirsi parte civile contro il padre.
A segnalare la storia di abusi di cui il cane è rimasto vittima fu uno dei vicini. Più volte il cane aveva tentato di conquistarsi una libertà più ampia dei pochi metri che la corda gli consentiva e che alla fine lo ha strangolato.
L’uomo rischia adesso una condanna a pena detentiva sino a 2 anni di reclusione ed una multa sino a 30 mila euro. La Procura intende provare che la condotta dell’imputato è caratterizzata da crudeltà, con sofferenze inflitte all’animale senza alcun motivo. E’ questo che integra il reato di maltrattamenti. Ovviamente la pena base prevista è aumentata se, a seguito dei maltrattamenti, l’animale muore come in questo caso. Nel caso in questione bisogna dimostrare che il cane era tenuto costantemente legato senza alcun reale motivo.