Foto d'archivio
Pastori tedeschi (foto d’archivio)

SASSARI – Quando i custodi giudiziari sono entrati nella villetta venduta all’asta per assicurarsi che fosse tutto a posto prima dell’arrivo dei nuovi proprietari, gli si è stretto il cuore: della quindicina di box per cani presenti nella struttura, quattro erano ancora ‘abitati’. Quei cani – due pastori tedeschi e due mix di pastore belga – erano stati abbandonati lì senza acqua né cibo, condannati a morire di stenti tra i loro stessi escrementi.

Perché? Le autorità adesso stanno cercando di stabilirlo. I cani, in parte di razza e tutti con microchip, prima di essere maltrattati in questo modo dovevano essere tutti esemplari bellissimi. E sono giovani. Liberati da quella che doveva essere la loro tomba di cemento, adesso sono curati. I loro musi hanno prosciugato ciotole e ciotole d’acqua, divorato montagne di crocchette. Chissà da quanto non bevevano né mangiavano.

Esemplari di pastore belga (foto d'archivio)
Esemplari di pastore belga (foto d’archivio)

Il recupero fisico, insomma, è iniziato. Per quello psicologico ci vorrà più tempo. Se i due meticcioni neri, entrambi sui tre anni, avevano mantenuto la voglia di sopravvivere e hanno richiamato coi loro latrati gli umani di cui avvertivano la presenza, i due lupacchiotti erano invece entrambi terrorizzati: coda tra le gambe, sguardo e orecchie basse, alla vista delle persone che poi li avrebbero salvati si sono fatti piccoli piccoli nelle loro cucce sporche, tra le loro ciotole secche, quasi a voler scomparire. Ora sono in salvo.

Le indagini su coloro che risultano i loro proprietari all’anagrafe, e che si sarebbero resi irrintracciabili, proseguono, anche per capire che fine abbiano fatto i cani che plausibilmente avevano occupato gli altri box adesso vuoti.

Condividilo!