maya-scuolaALMESE (Torino) – Un bocconcino più due croccantini uguale: tre premietti, un cane felice e un bimbo che impara a contare. Riassumendo molto è questo, il segreto del progetto Montessori a 6 Zampe pensato e portato avanti nel torinese da Nel Mondo di Maya di Francesca Petroso, tecnico di pet therapy.

Nella scuola Montessori di Almese per cinque incontri i bambini hanno potuto studiare matematica, italiano, inglese e arte mano nella zampa con le Spitz di Pomerania Maya – 6 anni, il cane della stessa Francesca – e Fiamma – 5 anni, con Isabella Comparetto.

“Il cane – spiega Petroso che quotidianamente opera nel campo degli interventi assistiti con animali, dell’educazione e di quelli che definisce “i miracoli con la coda” – introduce situazioni giocose e non richiede capacità o prestazioni specifiche, quindi può predisporre positivamente il bambino all’adattamento ad una qualsiasi nuova situazione”.

Comprese quelle che riguardano l’apprendimento scolastico tradizionale: “Attraverso il lavoro con l’animale – prosegue Francesca – si favorisce lo sviluppo delle capacità cognitive: infatti in presenza del cane è possibile osservare nei bambini l’attivazione di un forte interesse motivazionale che possiamo sfruttare nell’accompagnarli al raggiungimento delle tappe evolutive“.




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Maya in classe

Nello specifico, ai bambini sono stati proposti esercizi differenti da fare con Maya e Fiamma e sotto la supervisione di Francesca e Isabella, differenti a seconda della materia di studio da affrontare. Così, il principio del calcolo matematico è stato introdotto attraverso l’uso di bocconcini e crocchette per il cane, mentre per imparare a leggere i laboratori sono stati effettuati in compagnia del cane che stimola la volontà spontanea nella lettura da parte del bambino, il quale si può trasformare in laboratorio di scrittura sfociando nella creatività sviluppata dal rapporto bimbo-cane.

laboratori-mayaQuanto alla lingua inglese, l’approccio è consistito nell’avvicinamento e conoscenza del cane in lingua straniera. Per l’educazione artistica sono stati effettuati vari tipi di laboratori tra disegno, fustelle, manipolazione con il pongo, colorazione schede, il tutto finalizzato alla realizzazione di un mini book cinofilo in relazione a spiegazioni educative, sempre in compagnia del cane con cui sono stati effettuati anche percorsi motori traendo ispirazione dall’Agility Dog.

“L’animale co-terapeuta – è ancora Francesca Petroso – agisce come soggetto attivo e tra lui e la persona trattata avviene uno scambio reciproco fatto di emozioni e di stimoli che provocano cambiamenti ed effetti positivi. Il rapporto con il cane sviluppa la comunicazione e la cooperazione con gli altri e stimola una maggiore confidenza e sicurezza nell’approccio con l’animale”. Controindicazioni? Nessuna, per nessuno. Da ripetere ed esportare.

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