1280_tbt_stallone“Eravamo entrambi magri, vivevamo in una topaia sopra una fermata della metropolitana, c’erano scarafaggi ovunque, non c’era molto da fare se non passare il tempo. Lì ho iniziato a studiare da sceneggiatore. Ed è lì che mi è venuta l’idea di Rocky, anzi l’idea è stata sua, ma non ditelo a nessuno”. Il racconto del cuore è di Sylvester Stallone, che lo ha affidato ad Instagram dove fa da corredo a due fotografie che ritraggono l’attore da giovanissimo col suo Buktus sia cucciolo che più grandicello.

stallone-buktus“Quando le cose sono peggiorate – scrive Stallone – l’ho venduto per 40 dollari perché non avevo i soldi per comprarmi da mangiare. Poi, come un moderno miracolo, la sceneggiatura per Rocky è stata venduta e ho potuto riprendermi il mio amico. Certo, il nuovo proprietario sapeva che ero disperato e me l’ha fatto pagare 15 mila dollari. Ma li valeva fino all’ultimo centesimo”

“Qui – scrive Sly accanto alla foto in bianco e nero – avevo 26 anni. Possedevo a malapena due paia di pantaloni tutti rotti e un paio di scarpe bucate. Sognavo di avere un successo ancora lontano quanto il sole. Ma avevo il mio cane, Butkus, il mio migliore amico, il mio confidente, che ha sempre riso alle mie battute, tenendomi alto il morale. E’ stato il solo, allora, che mi amava per ciò che ero!” Come sempre: cuore di cane.

 

 

 
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