canile
Per iniziare i lavori di riqualificazione del canile, la struttura deve essere sgomberata

PALERMO – Palazzo comunale rovente, a Palermo, per la levata di scudi cui da giorni la città assiste in merito alle sorti del canile, dove lavori di ristrutturazione dovrebbero partire il 3 aprile prossimo ma il trasferimento dei cani viene osteggiato contestando la mancanza di chiarezza sul futuro dei quattro zampe. Mentre proseguono presidi e proteste da parte delle associazioni ma anche di semplici cittadini animalisti, all’interno dell’amministrazione ieri Forza Italia ha chiesto al sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando di riferire in aula.

Il sindaco, per parte sua, ha incontrato i giornalisti annunciando: “Da oggi l’affidamento di cani a 2mila euro sine die non si farà più, è stato fatto in passato perché il Comune era in condizione di emergenza. Ora abbiamo messo un punto fermo. Il Comune ha predisposto la relazione su quanto successo che sarà inviata alla Procura – ha spiegato Orlando – per perseguire le ipotesi di reato da procurato allarme a danneggiamento di cui si sono resi responsabili individui che hanno fatto dichiarazioni con un chiaro intento diffamatorio“.

Un momento delle proteste davanti al canile
Un momento delle proteste davanti al canile

Il 3 aprile, dunque, partiranno i lavori nel canile municipale di Palermo. Su questo Orlando appare irremovibile. E proprio tale operazione, appaltata nel 2012 ma finora mai partita, richiede il trasferimento dei cani dalla struttura di via Tiro a Segno verso un’altra nel Ragusano. Le proteste nei giorni scorsi sono sfociate anche in presidi e danneggiamenti ai mezzi comunali. Nel canile al momento ci sono un centinaio circa di animali. “Quando nel 2012 ci siamo insediati – ha ricordato Orlando – il canile era un vero e proprio lager. Si sprecavano le trasmissioni televisive sulle sue condizioni. Abbiamo ritenuto di dover fare una gara per ristrutturare il canile ma i lavori non sono mai partiti perché il canile era pieno. Adesso quei lavori partiranno perché non vogliamo tenere gli animali in condizioni emergenziali”.




Dal 2012 a oggi Palazzo delle Aquile ha speso 4 milioni di euro per strutture che hanno accolto per 2.080 euro l’anno gli animali e oltre 900mila sono stati dati alle associazioni per la cura dei cani. Per svuotare la struttura di via Tiro a Segno il Comune ha avviato anche una campagna di adozione gratuita che “non ha avuto il successo che speravamo nonostante tanti dicano di amare gli animali” ha ammesso il sindaco. Si è fatto allora un avviso per chiedere chi avesse interesse ad adottarli con un incentivo una tantum.

Il presidio davanti alla struttura
Il presidio davanti alla struttura

“Ovviamente quando un cane viene adottato scatta il meccanismo della tracciabilità” ha detto ancora il primo cittadino, spiegando che da sabato sono giunte “diverse disponibilità che potrebbero risolvere il problema. Il Comune farà, ovviamente, tutti i controlli”. Intanto la vicenda del canile è finita anche sul tavolo del prefetto, Antonella De Miro. Due incontri si sono susseguiti su richiesta del primo cittadino. “La Regione ha chiesto del tempo – ha spiegato Orlando – per fare alcuni accertamenti sulla struttura di Ragusa che dovrebbe accogliere i cani, un approfondimento su certificazioni già date“.

Palazzo d’Orleans, però, ha dato il proprio consenso a utilizzare i locali dell’ex mattatoio, una soluzione già proposta nel 2004, nelle more che non si trovi un’altra strada. Anche se, ha assicurato Orlando “l’adozione resta la via prioritaria“. In attesa dell’esito di tali accertamenti i cani non saranno trasferiti , ma potranno solo essere dati in adozione. Intanto, il Comune sta predisponendo un programma per consentire on line il pieno controllo e la trasparenza su ogni singolo cane dato in adozione.










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