ROMA – I farmaci veterinari costano in media 4-5 volte più di quelli per l’uomo, nonostante il principio attivo sia identico, e attualmente i proprietari di animali non hanno modo di risparmiare denaro perché i veterinari sono obbligati a prescrivere il farmaco a uso veterinario anche se quelli a uso umano sono molto più economici. Inoltre, c’è il sospetto di un ‘cartello’ data l’eccessiva similitudine tra i prezzi dei farmaci veterinari di prima registrazione e quelli generici.
Di questo ha parlato la delegazione di Lega Nazionale per la Difesa del Cane nell’ultima audizione in Commissione Igiene e Sanità al Senato, dove sono in discussione i DdL nn. 499 e 540 relativi alla riforma del Decreto Legislativo 193/2006 che regola l’utilizzo e la prescrizione dei farmaci veterinari. La presidente Piera Rosati, il vicepresidente Luca Lombardini (veterinario) e l’avvocato Alessandro Dondero hanno ampiamente argomentato come la questione sia, prima ancora che legislativa, “un problema di mercato e del suo scorretto funzionamento”.
Ad esempio, il principio attivo prednisolone nell’ottobre del 2016 – periodo in cui è stata effettuata una specifica ricerca di LNDC – esisteva (esiste) per uso veterinario esclusivamente nella composizione quantitativa da 5 mg con l’effetto di obbligare all’assunzione contemporanea, per i cani di più grandi dimensioni, di numerose compresse (anche 8/10). Per contro, esiste, nella versione ‘umana’, nel dosaggio 25 mg. Ovviamente, l’utilizzo del farmaco umano consentirebbe l’assunzione di un minore numero di compresse con un significativo risparmio economico per i proprietari degli animali bisognosi di cure.
I disegni di legge in discussione cercano in qualche modo di ampliare l’uso dei farmaci umani ma di fatto lasciano spazio ad ampia interpretazione, potrebbero rendere quindi la questione ancora più controversa. E’ fondamentale quindi che venga concessa ai medici veterinari la possibilità di prescrivere farmaci umani generici tutte le volte che ce ne sia bisogno, al fine di tutelare la salute dei nostri familiari a quattro zampe a prezzi contenuti, tanto più in questo difficile momento di crisi economica.
Per questi motivi LNDC continua la propria battaglia anche attraverso la petizione per un’equa politica dei prezzi dei farmaci veterinari, a tutela del diritto costituzionale di cura per tutti gli esseri senzienti. E’ #questionediprincipio.