NAPOLI – Evasione per quasi 9 milioni di euro in cinque anni con la vendita di 37mila cagnolini: a scoprire il giro di illecito è stata la Guardia di Finanza che, su ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord, ha sequestrato beni e disponibilità finanziarie riconducibili ad amministratori e gestori di tre società con sede tra Caserta e Napoli che avrebbero realizzato tra il 2011 e il 2016 una evasione fiscale pari a 8,7 milioni di euro attraverso l’importazione di 37 mila cani di razza, per la cui vendita sarebbero state emesse fatture per un importo inferiore di oltre la metà a quanto incassato.
Tra le società oggetto della misura patrimoniale ci sono la World Pet Center di Aversa (Caserta), il cui capannone dove erano ospitate decine di cuccioli fu teatro di un terribile rogo il primo febbraio 2014; 15 cani morirono carbonizzati. La vicenda alzò l’attenzione sul fiorente business legato all’importazione dall’estero, specie dall’Ungheria, di cuccioli di razza, che aveva nella società aversana un terminale importante.
Con la World Pet Center Srl sono finite oggi sotto sequestro anche altre due società, la Orefice Group Srl con sede a Frattamaggiore e la Dog Center Srl di Napoli, tutte riconducibili, è emerso dalle indagini, all’imprenditore napoletano di 44 anni Biagio Orefice, indagato con altre due persone per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e altre fattispecie fiscali. L’indagine è stata condotta dal gruppo di lavoro che si occupa di reati ai danni degli animali della Procura di Napoli Nord e dai finanzieri del Gruppo di Aversa guidati da Danilo Toma.