FIRENZE – “E’ necessario istituire una task force per combattere l’invasione delle processionarie“. E’ quanto auspicato da Francesco Mati, vicepresidente di Confagricoltura Pistoia e presidente del distretto vivaistico all’indomani della nuova epidemia che ha riguardato viale Guidoni a Firenze.
“Intervenire contro il proliferare delle processionarie sulle conifere e nei giardini della nostra città è difficile e costoso. Per il privato infatti vi è l’obbligo di procedere con la disinfestazione, ricorrendo a professionisti in grado di eliminare i nidi del bruco – spiega Francesco Mati – Si tratta di un problema che interessa gran parte del nostro territorio in periferia, nelle zone demaniali di pertinenza delle Province dove si trovano decine di piante infestate che non saranno trattate per carenza di fondi. Questo mancato intervento rischia così di vanificare gli sforzi dei cittadini e delle amministrazioni comunali, facendo tornare le processionarie in città dalle zone più periferiche. Se è impossibile contrastare il lepidottero nei boschi, serve fare tutto il necessario negli spazi di confine“.
“I tempi per rispondere all’emergenza sono estremamente ristretti – continua Mati – negli ultimi anni, le soluzioni necessarie contro la recrudescenza di queste patologie sono state rallentate dalla lentezza della burocrazia. I tempi di intervento della pubblica amministrazione richiedono mesi di attesa, rendendo inutile qualsiasi iniziativa di contrasto al proliferare dei parassiti sulle piante degli spazi pubblici e privati – osserva Mati – Il problema delle processionarie si manifesta molto velocemente e richiede quindi una risposta ed una soluzione decisa ed immediata. Per questo motivo, è necessario iniziare ad affrontare immediatamente il problema, iniziando a lavorare oggi per l’emergenza futura“.
“Nelle zone dove non interviene la disinfestazione, il rischio è che i bruchi completino il loro ciclo biologico, trasformandosi in farfalle pronte a depositare uova in tutte le conifere presenti nel raggio di molti chilometri“. Rischi che non riguardano solo le piante, come Mati sottolinea: “L’emergenza si aggrava a causa delle conseguenze derivanti dal contatto umano con il parassita. La peluria della processionaria è infatti altamente urticante ed in grado di provocare shock anafilattico e altre gravi patologie. La processonaria inoltre rappresenta un rischio mortale per i nostri animali domestici. Un cane che morde una processionaria rischia l’amputazione della lingua fino a procurarne il decesso. Anche per queste ragioni la necessità di una task force è sempre più urgente“.