Gemma, vittima di avvelenamento nella provincia di Lucca
Gemma, vittima di avvelenamento nella provincia di Lucca

LUCCA – Un osservatorio sul fenomeno dell’avvelenamento di animali, con tanto di modulistica per segnalazioni e mappa degli eventi di avvelenamento e/o di ritrovamento dei bocconi killer: questo il servizio messo a punto dalla Asl Nord Ovest della Toscana, ambito di Lucca, con il suo Dipartimento Prevenzione. L’idea segue le direttive dell’ordinanza emessa dal ministero della salute il 13 giugno scorso, che ha ribadito l’attenzione verso un fenomeno che sta acquisendo diffusione sempre maggiore sia sotto il profilo dell’estensione territoriale che del numero in valore assoluto. Per altro, la mappatura è sicuramente per difetto, dal momento che tiene – come è naturale che sia – unicamente gli episodi individuati, segnalati, denunciati.

I dati elaborati dalla Asl per Lucca
I dati elaborati dalla Asl per Lucca

Lucca non fa eccezione, anzi tutt’altro: rimane a memoria il caso di Gemma, in area costiera, che ha dato vita a un comitato di sensibilizzazione sul fenomeno (Operazione Gemma) e a più di un flash mob. Così ecco l’osservatorio, con l’elaborazione digitale dei dati aggiornabile anche tramite gps. Il monitoraggio comprende gli episodi sia ai danni degli animali domestici che della fauna selvatica, ma la mappa consente di effettuare ricerche mirate sulla tipologia di eventi che, aspetto non secondario, mettono in pericolo anche l’essere umano, in particolare i bambini. Si tratta sempre di dispersione di veleni in ambiente.

Carne macinata e metaldeide in uno dei reperti rinvenuti
Carne macinata e metaldeide in uno dei reperti rinvenuti

“La mappa – spiega la brochure elaborata dall’azienda sanitaria – offre la possibilità di selezionare la ricerca in base a vari parametri, come animali avvelenati, ritrovamenti di esche, sostanze tossiche utilizzate, localizzazione dei casi degli ultimi sei mesi, fornendo una immediata visione della sede di ciascun evento di interesse”.

“Questo strumento viene proposto: a supporto di tutti coloro che intendono fruire liberamente del territorio per finalità ricreative o turistiche, acquisendo maggior consapevolezza del rischio collegato alla frequentazione di determinate aree; come ausilio per i veterinari libero professionisti coinvolti nella cura di animali sospettati di avvelenamento, tramite acquisizione di informazioni su pregressi episodi, sulle sostanze identificate, sulle specie bersaglio; come strumento utile alla programmazione di interventi di controllo ambientale, alla bonifica di aree interessate da rilascio di esche, alla repressione degli eventi criminali“.

“La scelta di condividere i risultati dei monitoraggi ambientali on line ed in forma di mappa – si legge ancora – è stata effettuata con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica al problema, che in questo modo risulta più immediatamente percepibile nella sua capillare distribuzione, invitando alla regolare denuncia di ogni caso ed in particolare sottolineando l’importanza della geolocalizzazione degli eventi, ormai facilmente realizzabile con strumenti GPS presenti nella maggior parte degli smartphone“.

Lo stato della mappa alle ore 13 del 15.02.2017
Lo stato della mappa alle ore 13 del 15.02.2017
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