RIMINI – Si erano perse le tracce di Shark, il pitbull appartenente a Edson ‘Eddy’ Tavares, in carcere per l’aggressione – il 10 gennaio scorso – ai danni della 27enne Gessica Notaro, sfregiata con l’acido. I Carabinieri Forestali del Gruppo di Rimini, insieme ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, cercavano il cane poiché l’animale era sotto sequestro.
Shark aveva infatti subito l’amputazione, a fini estetici, dei padiglioni auricolari; per questo, in attesa di giudizio per maltrattamento nei confronti del suo proprietario, era stato sequestrato a luglio scorso e avrebbe dovuto trovarsi nell’abitazione di Tavares, a cui il giudice lo aveva comunque affidato in custodia. Però il cane non si trovava più.
I Carabinieri Forestali, insieme alle altre forze di polizia inquirenti, hanno individuato il luogo e la persona a cui Tavares aveva ceduto il cane e lo hanno recuperato e affidato ad un canile. Il nuovo proprietario è risultato non essere a conoscenza della misura cautelare. Shark è stato riconosciuto grazie al microchip identificativo ed è stato visitato dal Servizio Veterinario: è in buone condizioni.
I carabinieri ricordano che la pratica, purtroppo ancora molto diffusa, dell’amputazione dei padiglioni auricolari nei cani di razza pitbull e in altre razze simili è stata espressamente vietata con l’adozione della Convenzione Europea di Strasburgo del 1987 per la protezione degli animali da compagnia, recepita in Italia con la Legge 201/2010.
L’articolo 10 della Convenzione vieta infatti che vengano effettuati, per finalità estetiche o di altro tipo, i trattamenti che procurano un danno alla salute degli animali domestici ovvero quei trattamenti che non sono necessari per la sopravvivenza o l’interesse dell’animale come ad esempio interventi chirurgici che ne modifichino l’aspetto come il taglio della coda, il taglio delle orecchie, la recisione delle corde vocali o l’asportazione di unghie e denti. L’effettuazione di tali interventi configura il reato di maltrattamento.