UDINE – Trasportavano una sessantina di cani, ancora cuccioli, nella loro macchina in condizioni di igiene scadenti. Per questo sono stati condannati due uomini, padre e figlio entrambi della provincia di Reggio Emilia, per traffico illecito e maltrattamento di animali. I due, un 70enne e un 39enne, sono stati condannati rispettivamente a 5 e 9 mesi dal tribunale di Udine. Per il primo la condanna è diventata esecutiva e per questo è stato sottoposto agli arresti domiciliari dai carabinieri di Bibbiano, nel reggiano.
I fatti risalgono al 17 novembre 2012, quando i due vennero fermati durante un normale controllo alle tre di notte a Tarvisio, in provincia di Udine. Sulla loro auto si trovavano alcuni cuccioli, per lo più al di sotto dei tre mesi, rinchiusi in quattro gabbie di plastica sporche di urina e feci, in uno scatolone e in un trasportino di plastica.
Gorizia è stata invece teatro, nel periodo delle feste, del sequestro di 11 cani da caccia intercettati su un veicolo in arrivo dalla Serbia. L’operazione si è svolta durante il servizio di controllo appositamente effettuato per reprimere il traffico illegale di cuccioli provenienti dall’Est Europa da parte del Nirda, il Nucleo specializzato sui reati in danno ad animali del Corpo forestale dello Stato e del Noava, il Nucleo operativo per le attività di vigilanza ambientale (Noava) della Forestale regionale, coadiuvati da personale della Stazione forestale di Monfalcone.
I cani sono stati posti sotto sequestro sanitario amministrativo, e si trovano nel canile di Gorizia. Il mezzo su cui viaggiavano è finito sotto fermo amministrativo. All’allevatore sono state invece elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 8 mila euro. Il mezzo non risultava omologato per il trasporto di animali e il conducente non era in possesso delle autorizzazioni per viaggi superiori alle 8 ore. L’allevatore aveva dichiarato di essere partito dalla Serbia alle 18 del giorno precedente il fermo, e che avrebbe dovuto raggiungere Brescia per recarsi a una manifestazione cinofila.