I beagle di Lyndon Johnson sulla copertina di Life nel 1964
I beagle di Lyndon Johnson sulla copertina di Life nel 1964

WASHINGTON D.C. (Stati Uniti) – I beagle di Lyndon Johnson apparvero sulla copertina di Life nel 1964, distraendo il pubblico dalla guerra in Vietnam. E il libro di memorie di Millie, il cagnolino di Barbara Bush, è stato un successo editoriale superiore a quello delle memorie dei suoi padroni. Nessuno ha dimenticato Socks, il first cat dei Clinton, mentre Barney, il cane di Bush figlio, è stato la star di un video di Natale della Casa Bianca.

L’annuncio di Obama nel 2008 che, vincesse o meno le elezioni, avrebbe regalato un cane alle sue figlie, tenne a lungo banco sui media con indiscrezioni sulla razza da scegliere. Oggi Bo e Sunny, i due pastori d’acqua portoghesi della first family, hanno così tanto successo da avere una propria lista di appuntamenti ufficiali che viene personalmente approvata da Michelle.

Barney in braccio al presidente Bush
Barney in braccio al presidente Bush

Ebbene: adesso, se non interverranno fatti nuovi, Donald Trump sarà il primo presidente americano ad arrivare alla Casa Bianca senza un animale da compagnia. Lo nota il Washington Post, ricordando che, oltre a cani e gatti, non sono mancati in passato gli animali esotici: Martin Van Buren aveva dei tigrotti, Thomas Jefferson e Theodore Roosevelt degli orsi, mentre Calvin Coolidge aveva scelto un ippopotamo nano.

Se si calcolano anche i cavalli, gli unici presidenti americani senza la compagnia di animali sono stati James Polk (1845-1849) e Andrew Johnson (1065-1869). Non sappiamo perché Trump non abbia il suo pet, né se voglia prenderne uno per l’occasione. Al di là dei possibili giochi di parole sul “Trump pet” (trombetta), forse gli va ricordato che, oltre ad essere fedeli e a tenere compagnia, i cani sono utilissimi per alleggerire e umanizzare l’immagine dei presidenti americani.

 

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