CHANGE.ORG – Quella di qualazampa.news è stata la firma numero 81.223: l’abbiamo messa in calce alla PETizione per domandare giustizia per il cagnolino seviziato e ucciso a Pescia mentre il suo aguzzino riprendeva la scena per poi farsene vanto (!) su Facebook. L’appello alla sottoscrizione, dopo aver ricostruito i raccapriccianti dettagli delle sevizie che noi ci siamo rifiutati di mostrare – così come le immagini – per non dare adito a possibilità di emulazione, lascia l’interrogativo sulla fine del cane: il pinscher è morto. Questa l’atroce risposta.
Ora, oltre alla PETizione indirizzata al tribunale di Pistoia, competente per territorialità, la mobilitazione è generale. L’altra sera, quando la notizia di quanto accaduto si è diffusa, circa duecento persone si sono radunate davanti a casa del 27enne che si era autoidentificato sui social come se avesse fatto chissà che bravata. La casa è presidiata dalle forze dell’ordine. Le associazioni animaliste della zona hanno annunciato la loro costituzione come parte civile in un eventuale procedimento giudiziario, stessa iniziativa assunta a livello nazionale da LNDC la cui presidente ha parlato di “olocausto”.