Con la pallina (non si sa mai)
Con la pallina (non si sa mai)

Quest’anno l’appuntamento sulla spiaggia è proprio in questi giorni e in queste ore – dal 23 al 25 settembre – e dunque ci siamo: è l’ottava edizione di Surf City Surf Dog, la competizione che in California, alla Huntington Beach, raduna in cerca dell’onda perfetta decine di quattro zampe che, in compagnia dei loro proprietari, gareggiano sulle tavole da surf dopo mesi di allenamento, nella speranza di qualificarsi per il mondiale. Perché se il surf non è – non ancora – una disciplina sportiva codificata da regolamenti cinofili internazionali, è pur vero che questo sport sta spopolando e si diffonde a gran velocità soprattutto nelle Americhe, dove l’oceano assicura onde che rappresentano, tanto per i cani quando per gli umani, appassionanti sfide.

Non mi raggiungerai mai
Non mi raggiungerai mai

Ovvio: serve un cane con spiccata acquaticità e qualità atletiche e mentali specifiche, come la duttilità muscolare e la capacità di concentrazione necessarie per destreggiarsi in equilibrio su superficie instabile. Non solo: visti i frequenti capitomboli sulla cresta dell’onda, meglio se il cane non è né permaloso né insicuro. A parte questo, per allenare il cane che dimostra i giusti talenti non bisognerà far altro che assecondarne la vocazione e stimolarne la competitività.

Si inizia con tavole piccoline, le cosiddette boogie board, per poi passare alle longboard una volta che il cane sarà diventato un surfista provetto con la boogie. A quel punto, la tavola migliore anche per lui sarà quella rivestita in fibra di vetro, pensata apposta per i quattro zampe in quanto antiscivolo e a prova di morso. Anche il polistirolo espanso ha però i suoi lati positivi, poiché in caso di ruzzolone acquatico il cane non rischia di farsi male. Importante la curvatura: maggiore è, come nelle tavole ormai vintage ma rintracciabili sulle aste online, e più stabile si sentirà il cane.

Barcollo ma non mollo
Barcollo ma non mollo

Pronti per la California? Ottimo, perché l’evento è anche charity: il ricavato di solito va alle organizzazioni che si occupano di cani maltrattati, o comunque in formule di beneficienza dedicate ai quattro zampe. Gli atleti con la coda, invece ricevono ciascuno una medaglia di partecipazione più – per i vincitori delle diverse categorie – un premio commemorativo.

Capitombolando…

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