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vaganti randagi 1ROMA – Complessivamente, il quadro è tutt’altro che incoraggiante: sono ancora molti gli interventi, soprattutto al centro e al sud, da mettere in atto per il superamento del randagismo. La Lav propone quindi alcune linee di intervento “che è necessario ed urgente perseguire, a livello locale e nazionale, se si vuole incidere significativamente su una vera e propria piaga, dai costi altissimi in termini di vite animali e di spese per la collettività”.

Per contrastare efficacemente tale fenomeno, è necessario uscire dalla logica dell’emergenza e lavorare in maniera programmatica. Ovvero: raccogliere dati completi e certi; applicare le norme esistenti, spesso disattese o solo in parte applicate; adottare il modello di parco-canile; assicurare la presenza delle associazioni di volontariato nei canili per facilitare le adozioni; predisporre incentivi per chi adotta, sotto forma di detrazioni, riduzione IVA, buoni e rimborsi (no incentivi in denaro); promuovere le sterilizzazioni; incentivare l’iscrizione in anagrafe canina; promuovere l’accoglienza degli animali nelle strutture turistiche e nei luoghi pubblici; contrastare il traffico di cuccioli e il commercio nei negozi, nelle fiere e on-line.”

randagi 2“I dati che abbiamo analizzato mostrano che il randagismo è un fenomeno estremamente complesso, che investe la salute degli animali, la sicurezza sanitaria, la gestione dei costi pubblici, e una grande variabilità geografica“, commenta ancora Ilaria Innocenti. “Per questo – conclude – occorre agire in modo coordinato su livelli diversi, pubblico e privato, nazionale e locale”.

scarica la versione integrale del Dossier randagismo 2016 della LAV

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