Cani in gabbia prima del macello
Cani in gabbia prima del macello

ROMA – Impegnare il governo italiano “ad adottare ogni opportuna iniziativa, possibilmente coinvolgendo i partner europei e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, per sollecitare la questione” del consumo alimentare di carne di cane “presso i governi dell’Estremo Oriente, dov’è diffusa tale pratica, affinché siano vietati il consumo e il commercio della carne di cane e, in particolare, per chiedere alle autorità cinesi di porre fine al massacro di Yulin, nonché a quelle coreane, anche in relazione ai prossimi Giochi di Pyeongchang, per proibire un’usanza che è causa di abusi ripugnanti e di ingiustificabili sofferenze”: questo l’intento della mozione 1/01345 presentata alla Camera dalla parlamentare di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla (Presidente della Leidaa –  Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente) e dal suo capogruppo Renato Brunetta.

Orrore Yulin
Orrore Yulin

L’atto parlamentare tiene alta una problematica a più riprese affrontata da Brambilla, anche nelle scorse settimane a pochi giorni dalla pausa estiva dei lavori alla Camera. Chiara l’intenzione di tenere i riflettori accesi su una pratica giudicata “ripugnante” e che nella mozione viene così riproposta in premessa: “In molti Paesi asiatici – come la Cina, il Vietnam e la Corea del Sud – sono diffusi il commercio e il consumo della carne di cane. In alcuni casi la tradizione risale a 4-5 secoli fa, e comunque solo in tempi relativamente recenti i cani sono stati considerati e trattati come animali da compagnia. La World Dog Alliance (WDA) con sede ad Hong Kong, una delle principali organizzazioni al mondo impegnate nella lotta contro il business della carne di cane, stima che circa 30 milioni di cani all’anno siano macellati, cotti e mangiati in Asia. Circa 70 su cento sono animali da compagnia sottratti alle famiglie“.

brambilla brunetta
Michela Vittoria Brambilla e Renato Brunetta sono i promotori della mozione a Montecitorio

La situazione, ricordano Brambilla e Brunetta, è stata documentata proprio dal fondatore della WDA, Mr. Genlin, nel docu-film Eating happinessNegli anni, “Paesi come le Filippine (già da decenni) e Taiwan (nel 2001) hanno approvato leggi che vietano il commercio e il consumo di carne di cane. Il divieto è in vigore anche ad Hong Kong, mentre è rimasto a livello di proposta (2010) in Cina”. Certo, osservano i parlamentari nella loro mozione, la scarsità dei controlli laddove il divieto è vigente fa sì che la legge sia frequentemente elusa. Le proteste a livello globale si concentrano in maniera più massiccia in occasione delle ricorrenze che celebrano, proprio, la cucina a base di carne di cane, considerata “rinfrescante e rinvigorente” per il corpo: si tratta in particolare del Festival della carne di cane a solstizio d’estate che si svolge ogni anno, il 21 giugno, a Yulin in Cina e dei Bok Nal in Corea del Sud, tra luglio ed agosto.

“Nel novembre 2015 – rammenta la mozione a esaurimento della sua premessa – il governo britannico, su sollecitazione di alcuni membri del Parlamento, ha assunto alla Camera dei Comuni l’impegno di rappresentare ai governi interessati, anche tramite gli ambasciatori, le preoccupazioni e le istanze emerse durante il dibattito parlamentare sul commercio e il consumo della carne di cane”: ora al governo italiano si chiede di impegnarsi in maniera simile.
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