MILANO – Martedì sera Oipa ha fissato la marcia delle magliette rosse per dire basta all’orrore del festival della carne di cane di Yulin, in Cina. Prima, però, durante la giornata, gli animalisti organizzano un presidio davanti al consolato cinese di Milano – città che ospita la più grande comunità cinese d’Italia. Al Console, signora Wang Dong, sarà consegnata una lettera firmata da tutte le associazioni presenti (Associazione Animalisti Onlus e Iene Vegane, Leal Lega Antivivisezionista, Meta (Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente), Riscatto Animale, Amici della Terra Lombardia, Eco Animale, Lav Cremona, Animalisti Genovesi, comuni cittadini e animalisti indipendenti) in cui si chiede l’abolizione del Festival di Yulin, Cina del Sud. Un tragico massacro che da circa vent’anni a questa parte viene organizzato per celebrare il solstizio estivo.
Per questa ricorrenza oltre 10.000 cani vengono uccisi nei modi più efferati: ammassati in reti e gabbie vengono afferrati, e da vivi vengono bruciati con una fiamma per togliere il pelo e mentre sono ancora in vita gettati in pentole di acqua bollente. La tradizione vuole che in questo modo la loro carne sia migliore. Il mondo intero si oppone a questa barbarie e nella stessa Cina quest’anno oltre centomila cittadini in corteo di protesta hanno chiesto l’abolizione del Festival della carne di cane, tollerato dalla polizia e dai politici locali nonostante sia fuori ogni regola anche dal punto di vista sanitario.
Alessandro Mosso, presidente di Associazione Animalisti Onlus dichiara: “Gli attivisti presenti alla protesta sono vegani e antispecisti e a favore della vita. La protesta vuole essere costruttiva e vogliamo far comprendere a tutti come uccidere sia profondamente ingiusto e crudele. Il mondo in questo momento di globalizzazione può portare avanti in contemporanea in tutti i Paesi uno sforzo verso un cambiamento che prevede il rispetto della vita e dei diritti di ogni essere vivente. Nessun fine giustifica la crudeltà”.