ROMA – “Signor Ambasciatore, come ogni anno, il 20 giugno, inizierà nella città di Yulin il cosiddetto Festival della carne di cane, uno spettacolo ignobile a cui assistiamo ormai da diversi anni. […] Le chiedo di prendere posizione in merito a questa terribile usanza del Suo Paese e intercedere presso il Suo Governo affinché si facciano dei passi concreti per bandire il suddetto festival e, più in generale, il consumo di carne di cane”.
“Un simile gesto avrebbe una eco molto importante sull’opinione pubblica e sicuramente aiuterebbe anche il difficile processo di integrazione da parte dei Suoi connazionali nel nostro Paese, troppo spesso considerati in maniera negativa anche a causa di questo genere di tradizioni”. Ci prova, Lega Nazionale Difesa del Cane, a ottenere lo stop all’orribile manifestazione di Yulin. Lo fa con questa lettera inviata all’ambasciatore cinese a Roma e firmata dalla presidente dell’associazione, Piera Rosati.
Ora si spera in un riscontro, e nel peso che un’espressione di presa di distanza da parte dell’ambasciatore potrebbe avere sul governo cinese. Il conto alla rovescia per il terribile massacro annuale di cani è purtroppo iniziato da settimane tra tam tam di sensibilizzazione e numerose petizioni a ogni livello: locale, nazionale, internazionale. Ma siccome il tempo stringe, Lndc tenta anche la strada del contatto diretto, anche perché se il consumo alimentare di carne di cane è purtroppo in Cina una tradizione, questo festival dell’orrore è stato istituito solo nel 2009.