PADOVA – Mina oggi è in salvo. Per Mina, una Cavalier King Charles sottratta al suo aguzzino dall’associazione Sos Animali a Modena, oggi esiste una speranza di futuro dignitoso. Una speranza, sì, perché la piccola non è ancora fuori pericolo di vita. Ha in grembo due cuccioli, ormai morti, che non riesce a espellere. Nella clinica di Padova dove è stata trasportata è sottoposta a trasfusioni e cure costanti e forse è la prima volta in cui le capita, nella sua vita in cui è stata sfruttata come incubatrice vivente di cuccioli fino a un passo (per ora, e ci auguriamo che rimanga così) dalla morte.
Mina – pelliccia soffice come un peluche, occhioni spalancati su una vita che finora le ha regalato solo sofferenze – per sei anni è stata tenuta in un allevamento a sfornare cuccioli a ripetizione, cuccioli da vendere per centinaia di euro. Quando il suo corpicino non è più stato in grado di portare avanti gravidanze su gravidanze, Mina è stata data via come una ciabatta vecchia con nel pancino ancora due cuccioli ormai senza battito che sono stati individuati solo una volta dal veterinario.
L’allevatore ha detto di dover partire a breve e che perciò doveva liberarsi di lei. Che invece stava male. La volontaria di SOS Animali che l’ha presa e accolta l’ha trasportata immediatamente in clinica e lì sono venuti alla luce tutti i patimenti a cui era stata sottoposta fino a quel momento. Eital – – Ente italiano tutela animali e legalità – assicura che il fenomeno degli allevamenti intensivi è più diffuso di quanto si immagini in tutta Italia, e che Mina è purtroppo solo una delle tante cagnoline sfruttate.