La proposta progettuale porta il nome di Bio-Crime/Bio-Welfare e verte appunto su una serie di azioni mirate a prevenire le malattie trasmesse dagli animali combattendo la piaga del mercato nero che coinvolge quasi sempre cuccioli costretti a viaggiare in condizioni igienico-sanitarie totalmente al di fuori dalle norme. Il progetto punta ad impedire il proliferare di un commercio senza regole che penalizza chi opera nella legalità, nel rispetto dell’etica e delle regole sanitarie. Infine si vogliono contrastare le frodi di cui sono spesso vittime gli acquirenti, che in molti casi entrano in possesso di un animale le cui condizioni di salute sono gravemente compromesse.
Il progetto vedrà l’alleanza fra Regione Friuli Venezia Giulia, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova, Area Science Park di Trieste, Dipartimento di Veterinaria della Carinzia, altre amministrazioni dello stato italiano e del Land carinziano, oltre al Gruppo europeo di collaborazione territoriale (Gect) Euregio senza confini. La partnership con la Carinzia risponde all’esigenza di creare una collaborazione fra due aree territoriali che sono zone di transito transfrontaliero per il traffico illegale di animali e, al tempo stesso, regioni di destinazione di questo tipo di commercio.