Tra le modalità di comunicazione utilizzate dai cani ci sono quelle di tipo posturale (scodinzolio, movimento della testa e delle orecchie, ecc) e di tipo vocale (abbaio, guaito e ululato).

L’ululato in particolare è per il cane un modo di esprimere una stringente necessità, una sorta di lamento col quale manifestare una mancanza per qualcosa o qualcuno. Se riportiamo questo metodo comunicativo all’ambito naturale e originario, quindi a quello dei lupi allo stato libero, possiamo notare che l’ululato è utilizzato sia come richiamo d’amore che come strumento per riunire il branco; in entrambi i casi è lampante come sia legato ad una forte necessità sociale e al bisogno di non rimanere soli. Questo comportamento lo possiamo ritrovare, ad esempio, nei cani cuccioli o in quelli troppo legati ai padroni che ululano quando vengono lasciati a casa da soli.

Per quanto riguarda invece la nostra curiosità odierna, pare che ci sia una sorta di associazione che alcuni cani sviluppano da cuccioli, soprattutto in fase di allattamento, tra certi stimoli sonori (ad esempio una sirena) e l’ululato della madre.

Quei cuccioli che hanno sentito la madre ululare in concomitanza ad esempio del passaggio di un’ambulanza saranno portati a replicare questa abitudine anche da adulti, poiché l’hanno introiettata nella fase di imitazione comportamentale (quella in cui imparano le buone pratiche osservandole nel comportamento materno).