MONZA / SEVESO (Monza e Brianza) – Superlavoro nell’area monzese per il locale nucleo antimaltrattamento dell’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali (ENPA) che in un solo giorno ha recuperato due cani, Lola e Dolce, che vivevano rispettivamente alla catena e al chiuso del bagagliaio di un’auto. Prima è toccato a Lola essere salvata dai volontari, depositari di numerose segnalazioni per quel cane perennemente legato alla catena malgrado Enpa avesse già effettuato sopralluoghi e interventi di sensibilizzazione del proprietario che nulla: aveva mantenuto il proprio costume di lasciare la sua american staffordshire di quattro anni circa in quella condizione: catena di un metro appena, cuccia di cemento in condizioni igieniche allucinanti, niente cibo e acqua gelata d’inverno e a bollore d’estate. Questa volta il proprietario di Lola ha confermato di non aver tempo di occuparsene, così Lola è stata presa dei volontari e portata al canile di Monza dove è rinata, sfoderando il suo buon carattere dinanzi alla sorpresa di una cuccia calda e comoda, acqua a volontà, pappa regolare. E, dopo chissà quanto viste le infezioni parassitarie che aveva, l’ha persino visitata un veterinario. Lola ha l’espressione di chi neppure immaginava potesse esistere un simile ‘stile di vita’, e chissà come ci rimarrà bene non appena le sarà possibile sperimentare l’amore di una famiglia tutta sua.
E poi è stata la volta di Dolce, un cucciolotto di pastore tedesco di due mesi appena che viveva rinchiuso nel bagagliaio di un’auto a Monza. L’intervento per il suo salvataggio non è stato semplice, perché il piccino dall’esterno non era visibile e stava zitto zitto. Individuarlo è stata un’impresa ma, grazie alle segnalazioni che erano pervenute in Enpa, i volontari sono riusciti comunque a capire quale fosse l’auto giusta, e hanno chiesto l’aiuto della polizia locale e di un veterinario. Aperto il bagagliaio, ecco il cucciolo, tutto rintanato in una scatola di cartone e comprensibilmente spaventato da tutto quel trambusto. Il proprietario è stato sanzionato perché il cagnolino non era stato registrato all’anagrafe regionale e per infrazione alle norme sul benessere degli animali. Dolce è dunque andato via in braccio ai volontari dell’Enpa, e adesso anche lui è al canile di Monza.