AVERSA (Caserta) – Frittella somiglia a un Golden ma non è. Somiglia al cane di qualcuno ma non è. Frittella oggi è un cane abusato in modo orribile: è stata stuprata. Proprio così: abusata sessualmente. Qui a Qua la Zampa quasi sempre scegliamo di non raccontare storie raccapriccianti: indugiare sui sensazionalismi sulla pelliccia dei cani non ci piace, men che meno ci prestiamo al rischio di suscitare effetto emulazione. Questo, però, supera davvero il limite.
Frittella è un cane di quartiere, registrata come tale a Aversa e seguita dalla sezione locale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane. Benvoluta e coccolata da tutti lei – docile – si è fidata, evidentemente, dei suoi abusatori. Magari si aspettava un grattino. Forse pregustava un croccantino. Invece no. Sabato mattina, racconta una nota LNDC, Frittella è stata ritrovata accasciata nel giardinetto di un bar con una copiosa emorragia in atto. L’hanno vista trascinarsi fin lì barcollando per poi crollare a terra esausta, i gestori del locale che hanno immediatamente chiamato i veterinari della Asl. I medici hanno constatato le condizioni pietose del povero animale, che è stato trasferito all’ospedale veterinario Frullone di Napoli. E’ qui che è emersa la mostruosa verità: Frittella è stata vittima di abusi sessuali che l’hanno devastata.
Ora Frittella è al sicuro, in convalescenza presso la sezione LNDC di Aversa dove le stanno curando le ferite del corpo e quelle, ancora più profonde, dell’anima. “E’ un caso di una gravità inconcepibile – dichiara Piera Rosati, presidente di LNDC – che denunceremo e seguiremo senza tregua affinché i responsabili vengano individuati e puniti come meritano. Ma sollecitiamo anche una presa di posizione forte da parte del commissario straordinario del Comune aversano che, in base alla normativa vigente, è il proprietario di Frittella come di tutti i cani di quartiere del suo territorio” .
“Noi di Aversa – dice Emma Gatto, presidente della sezione campana – ci attiveremo attraverso i giornali locali e tramite l’affissione di manifesti pubblici per chiedere la collaborazione di tutti per risalire a chi si è macchiato di questo crimine allucinante
”.