La conferenza stampa dei lavoratori
La conferenza stampa dei lavoratori

ROMA – “Nessun cane uscirà da qui se non in adozione”: sono pronti alle barricate, proprio letteralmente, i lavoratori dei canili Muratella e Poverello su cui incombe la scure del fine proroga dell’affidamento per la fine di gennaio. I cani? Trasferiti, secondo le intenzioni, in strutture private. Con buona pace per il servizio garantito finora nei canili comunali. E gli operatori, i lavoratori dell’Associazione volontari canili di Porta Portese (Avcpp), non ci stanno e lo hanno detto chiaro nella conferenza stampa odierna. “Siamo pronti a opporci fisicamente”, hanno annunciato contestando la determina del Comune che dà il via al trasferimento dei circa 600 cani ospitati a Muratella e all’ex Poverello di Vitinia, in attesa del nuovo bando per l’affidamento della gestione del servizio dopo la scadenza della proroga tecnica, dopo quindici anni di affidamenti diretti, all’Associazione volontari Porta Portese. Associazione che “sarà costretta a licenziare i 100 lavoratori” delle due strutture, e che fa quindi una proposta al prefetto Francesco Paolo Tronca in vista dell’incontro fissato per domani in Campidoglio: commissariare la gestione fino all’espletamento di un regolare bando senza interrompere il servizio pubblico ed evitando maggiori spese da parte di Roma Capitale.

“Da qui i cani non si muoveranno. Se qualcuno del Comune si presenterà per prendere anche un solo cane noi fisicamente impediremo questo trasferimento”, avverte Simone Placido, rappresentante degli operatori dell’Avcpp. “Dopo che l’Anac ha dato parere sfavorevole al rinnovo della proroga tecnica della gestione dei canili comunali, il Campidoglio ha già dato mandato di avviare la dismissione del servizio, ancora non sappiamo se totale o parziale”. Gli animali, così, “rischiano di finire in strutture dove non viene erogato neanche un quinto dei servizi che noi offriamo 6 giorni su 7″. La situazione appare paradossale, anche perché i lavoratori sono i primi a dirsi favorevoli a una nuova gara: “L’Anac si è espressa contro la proroga e l’affidamento – prosegue Placido – noi riteniamo che questo sia giusto perché è ovvio che 15 anni di affidamenti diretti sono illegittimi, ma non è certo colpa dei lavoratori canili”. E dei cani men che mai.

 

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