GENOVA – Danno esistenziale per la proprietaria della cagnolina meticcia Yuma, vittima di un caso di malasanità animale: lo ha riconosciuto il Tribunale di Genova con sentenza 1004 del 13 gennaio scorso. Il giudice del tribunale civile del capoluogo ligure ha stabilito la responsabilità professionale di due veterinari, sentenziando che “è indubbio che nel comune sentire il valore di un animale d’affezione inserito in una famiglia è elevato e cresce nel tempo”. Su questa base ha riconosciuto, oltre al danno fisico provocato all’animale, anche il danno esistenziale della sua compagna umana per il patimento subito.
Yuma era stata sottoposta a un’ operazione chirurgica a seguito di una diagnosi di displasia formulata dopo alcuni esami clinici da parte di due veterinari. L’operazione ebbe come conseguenza la lesione del nervo ischiatico, per cui la cagnolina non solo non appoggiava più la zampa posteriore, ma la girava indietro, lesionandosi anche il palmo della zampetta. La proprietaria dell’animale dopo poco tempo – non fidandosi delle indicazioni dei due veterinari i quali consigliavano di aspettare perché la zampa andasse a posto sa sola – aveva chiesto il parere di altri professionisti da cui aveva portato Yuma. Dopo numerose visite, finalmente uno specialista veterinario ortopedico aveva pronunciato la diagnosi rivelatasi reale: il nervo ischiatico era compromesso e si rendeva necessario un altro intervento per tentare di restituire un minimo di deambulazione alla povera bestiola. A quel punto la proprietaria del cane, resasi conto della possibilità che ci fosse responsabilità dei veterinari a cui aveva affidato la sua Yuma in prima battuta, aveva intentato una causa legale.